Fordow, il sito nucleare iraniano sotto una montagna: Israele valuta un attacco, ma solo gli Usa avrebbero l’arma per colpirlo.
Da anni, Fordow è al centro di una delle questioni più delicate in Medio Oriente. Questo impianto nucleare sotterraneo iraniano, nascosto tra le montagne vicino a Qom, rappresenta uno dei nodi centrali del programma atomico di Teheran. Per Israele, invece, è un simbolo di minaccia e uno dei bersagli più critici dell’Operazione Rising Lion, lanciata con l’obiettivo dichiarato di fermare lo sviluppo nucleare degli ayatollah.
Fordow, insieme a Natanz, è uno dei luoghi dove si produce uranio arricchito ad alto livello. Ma ciò che lo rende unico è la sua posizione: il cuore dell’impianto è protetto da decine di metri di roccia, rendendolo quasi immune agli attacchi. Il Financial Times lo ha descritto come “virtualmente indistruttibile” e “il peggior incubo di Israele”.

Una sfida oltre le capacità israeliane?
Israele dispone di tecnologie avanzate, ma le possibilità di colpire Fordow in profondità sono limitate. Secondo stime non ufficiali, il sito sarebbe protetto da circa 80‑90 metri di montagna e da sofisticati sistemi di difesa aerea. Se le difese esterne potrebbero essere danneggiate, la struttura interna resta praticamente inaccessibile ai mezzi convenzionali.
In questo contesto, l’ambasciatore israeliano negli Stati Uniti, Yechiel Leiter, ha fatto una dichiarazione che sposta il focus: “L’unico paese che possiede una bomba in grado di distruggere Fordow sono gli Stati Uniti. E gli Stati Uniti devono decidere se intraprendere o meno questa strada”, ha detto in un’intervista a Merit TV.
L’arma segreta americana e il mistero di giovedì notte
La bomba in questione sarebbe la GBU-57, nota anche come bunker-buster, l’ordigno progettato per penetrare profondità estreme. Tuttavia, diversi analisti dubitano che anche quest’arma possa garantire la distruzione del sito iraniano. Nonostante ciò, Leiter non esclude altre vie: “Ci sono altri modi per gestire Fordow. Quando la polvere si posa, vedrete sorprese giovedì notte e venerdì. Faranno sembrare quasi semplice l’operazione dei cercapersone”, ha affermato, riferendosi al raid condotto contro Hezbollah, in Libano, con dispositivi esplosivi nascosti in pager e walkie-talkie.
Alla luce di queste dichiarazioni, una cosa è certa: solo Washington ha l’ordigno per sfondare la fortezza di Fordow, ma resta da vedere se vorrà usarlo. Nel frattempo, Israele prepara possibili alternative, e una “sorpresa” sembra imminente. Il tutto come riportato da adnkronos.com